Nel modello di intervento breve strategico il terapeuta indaga sul problema e stringe un’alleanza con il
paziente. Come percepisce il problema la persona? Come sta cercando di risolverlo? In che modo modifica atteggiamenti e comportamenti? L’osservazione e l’analisi permettono di sviluppare strategie che agevolano il cambiamento. La psicoterapia breve non ha come scopo convincere cognitivamente la
persona delle difficoltà che vive e quali comportamenti sarebbe più vantaggioso mettere in atto, né tanto
meno ingiunge condotte ripetute e correttive, quanto invece introduce dei cambiamenti che diano la
percezione di poter risolvere e poter far leva sulle personali capacità. La terapia breve quindi ha come
primo obiettivo la dismissione dei sintomi che invalidano la qualità del quotidiano ed incentivare la
comparsa di nuove strategie più vantaggiose e più funzionali. Le strategie e le tecniche utilizzate si evolvono di continuo in modo da renderle sempre più efficaci e aderenti alle patologie da trattare. Il repertorio da cui la terapia breve strategica attinge grazie alle geniali intuizioni del maestro Giorgio Nardone è molto vasto: dall’utilizzo di manovre dirette che accompagnano la persona sino alla soluzione, all’utilizzo di manovre non ordinarie e non lineari che aiutano a vedere il problema da un altro punto di vista non preso in considerazione precedentemente.
La Terapia Breve Strategica ha sviluppato dei protocolli di trattamento per le più importanti situazioni di sofferenza psicologica. In elenco troverete la descrizione di come la terapia interpreta i problemi di ansia, panico, fobie, disturbi ossessivo compulsivi e problemi relazionali.