Il cervello umano è in grado di modificare se stesso: è questa la scoperta rivoluzionaria di cui tratta il libro Il Cervello Infinito (Norman Doidge, Ed. Ponte alle Grazie, Firenze, 2007). Norman Doidge, psichiatra, giornalista, ricercatore per la Columbia University di New York e l’University di Toronto, ha raccolto in questo saggio diversi contributi d’importanti scienziati e innumerevoli esperimenti che dichiarano quanto il nostro cervello sia neuroplastico; dove neuro sta per “neuroni”, le cellule che compongono il cervello ed il sistema nervoso e plastico per “modificabile, flessibile, mutevole”. Una tesi avvalorata da testimonianze di medici e persone che insieme sono riuscite a produrre straordinarie trasformazioni senza ricorrere a trattamenti chirurgici o farmacologici. In alcuni casi si tratta di pazienti con problemi neurologici, in altri di persone che non mostravano difficoltà specifiche ma che desideravano migliorare il loro funzionamento cerebrale o preservarlo nel corso dell’invecchiamento. Le nuove tecniche di neuroimaging (possibilità di acquisire immagine del sistema nervoso mediante tecniche neuroradiologiche come TAC, RM e di medicina nucleare come SPECT e PET) hanno sicuramente fornito un grande contributo per esaminare “dal vivo” cosa succede a livello cellulare quando il nostro cervello elabora dati.
Nei vari capitoli sono raccolte decine di risultati ed esperimenti. Solo ad esempio, gli studi condotti dal neuroscienziato Paul Bach-y-Rita, già pubblicati nel 1967, che confermano come il cervello possieda capacità di adattamento sia motoria che sensoriale. Citato il caso clinico di Cheryl, che in seguito ad un danno all’apparato vestibolare (l’organo che garantisce l’equilibrio) viveva nella costante sensazione di poter cadere a terra, guarita dalla ormai famosa macchina inventata dallo stesso Bach-y-Rita, costituita da un elmetto dotato di accelerometro ed indossato dalla paziente per fornirle input di movimento attraverso degli elettrodi applicati alla lingua. L’esperienza della studentessa Barbara Arrowsmith Young affetta da “asimmetria cerebrale” o “ritardo mentale”, fondatrice della Arrowsmith School che oggi offre programmi di esercizi mentali, a cui la stessa Barbara si sottopone, per stimolare sopratutto le abilità cognitive più “deboli”. I software Fast For Word del neurologo Micheal Merzenich che confermano quanto l’esercizio di una capacità nuova, in condizione adeguate, può modificare milioni di connessioni neuronali nella nostra mappa cerebrale. Le ricerche dello psichiatra Jeffrey M. Schwartz che hanno permesso di sviluppare trattamenti di psicoterapia basati sulla plasticità, efficaci non solo per chi soffre di disturbo ossessivo – compulsivo ma anche per chi, nella vita di tutti i giorni è assillato da paure e ansie irragionevoli.
Il testo possiede la meravigliosa caratteristica di presentare nozioni estremamente complesse in maniera semplice e di facile fruizione per tutti. Interessante ad esempio il concetto di “paradosso neuroplastico” per cui la neuroplasticità ha il potere di produrre comportamenti più flessibili ma anche più rigidi. ‘Ironicamente, alcuni dei nostri disturbi e delle nostre abitudini’, spiega lo stesso Dodge, sono conseguenza di una tale plasticità. Una volta che un particolare cambiamento si verifica e quindi si stabilizza, può impedire che accadono altri cambiamenti’; il principio di funzionamento del “use or lose it” (usalo o lo perderai) per cui il cervello attua una “drastica potatura” e lascia morire sinapsi e neuroni utilizzati in maniera limitata. La lettura viene piacevole in quanto si descrive il funzionamento di questo eccezionale organo a partire da come influenza, ed è influenzato, dalla nostra quotidianità, la costruzione delle nostre abitudini, delle nostre credenze, il modo di rapportarci con noi stessi e con il mondo esterno. Insomma questo libro può essere considerato uno studio dal valore altamente scientifico, ma anche una ‘semplice’ constatazione e descrizione di come l’amore, il sesso, il dolore, le relazioni, l’apprendimento, le dipendenze, la cultura, la tecnologia, la psicoterapia, modificano il cervello umano.
Fonti e articoli:
BACH -Y- RITA
“Sensory plasticity. Applications to a vision substitution system” Acta Neurological Scandinavica 1967; 43:417-26
M.M. MERZENICH, P. TALLAL, B. PETERSON, S. MILLER, W.M JENKIS
“Some Neurological Principles Relevant to the Origins of – and the Cortical Plasticity-Based Remediation of – Developmental Language Impairments” in J. Grafman, Y. Christen (a cura di) Neuronal Plasticity: Building a Bridge from the Laboratory to the Clinic, Springer – Verlag, Berlin, 1999, pp 169-187
JEFFREY M. SCHWARTZ – BEVERLY BEYETTE
Il cervello bloccato. Come liberarsi del disturbo ossessivo-compulsivo, Longanesi, Milano, 1997